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#FrescheDiStagione

L’orto di aprile: cosa fare. I consigli di Ortomio.

APRILE CON ORTO MIO

Aprile è un mese di primavera inoltrata, dove le temperature generalmente iniziano a essere calde e temperate. In questo periodo diminuisce il rischio di gelate tardive e anche le coltivazioni che temono il freddo possono finalmente essere piantate direttamente in pieno campo in gran parte d’Italia. Per questo motivo è grandissima la varietà di ortaggi che possiamo seminare in campo.

Aprile è anche un mese ricco di trapianti: se avete preparato le piantine in vasetto o se le comprate in un vivaio adesso è il momento ideale per trapiantarle nell’orto.

Di seguito i consigli di OrtoMio, prodotti in esclusiva da Gar.po per avere un orto invidiabile.

 

COME COLTIVARE UN ORTO CON SUCCESSO
Coltivando il nostro orto ci accorgiamo che esso non è solo il luogo fisico dal quale otteniamo ortaggi freschi, sani e saporiti, ma anche una finestra aperta sulla natura ed i suoi preziosi insegnamenti. Nell’orto impariamo a conoscere e rispettare il terreno, a prenderci cura delle piante osservandone crescita ed evoluzioni, dal trapianto alla raccolta. Ci rendiamo presto conto che se in questo splendido hobby il nostro impegno nel “fare” è determinante per raggiungere buoni risultati, abbiamo anche bisogno di alcune informazioni di base sulle esigenze primarie delle piante che vogliamo coltivare.I fattori determinanti per il successo nell’orto sono:- La luce: la maggior parte delle piante da orto necessitano di esposizione in pieno sole per almeno 7 ore al giorno per dare i migliori risultati.

– Il terreno: deve essere ben drenato, ricco di sostanza organica, apportata frequentemente. Superficie priva di avvallamenti che provocano dannosi ristagni idrici.
– L’acqua: deve essere facilmente accessibile e sempre disponibile. Gestirla al meglio, senza eccessi né carenze, permette uno sviluppo sano e rigoglioso degli ortaggi.
– Il meteo: favorevole o avverso, contribuisce a rendere più semplice o difficoltoso il conseguimento del successo finale.

È buona abitudine seguire le previsioni del tempo per regolarci sulle semplici azioni da mettere in atto, ad esempio prima di un periodo molto piovoso o particolarmente siccitoso.

PREPARARE IL TERRENO
Sono due i momenti di intervento per la preparazione del terreno: la lavorazione di fondo, in autunno-inverno e la preparazione pre-trapianto, pochi giorni prima della messa a dimora delle piantine. La lavorazione di fondo autunno- invernale, normalmente si effettua con la vangatura. Prima di incominciare è fondamentale verificare che il terreno non sia eccessivamente umido. Rivoltan-do la prima zolla e osservando la vanga, se la lama risulterà senza tracce di fango, potremo prosegui-re senza indugio, viceversa attenderemo che il suolo divenga più asciutto. Con la vangatura, penetreremo nel terreno per non più di 20- 30 cm e rivoltandolo, lo arieggeremo rendendolo più soffice. Estirperemo le radici di erbe infestanti e di sassi ed approfitteremo per interrare preziose sostanze organiche, come letame, cornunghia e compost. Se il terreno appare pesante, duro e compatto, potremo aggiungere sabbia per alleggerirlo. Se viceversa la struttura è sabbiosa,si abbonderà con la sostanza organica. In questi casi anche del terriccio torboso apporterà benefici. A questo punto lasceremo le zolle esposte alle gelate invernali. La lavorazione pre- trapianto si effettua alla fine dell’inverno. Se il suolo è compatto inizieremo con la vangatura, facendola seguire dalla zappatura o fresatura.Poi il terreno sarà rastrellato per pareggiarlo, portando le zolle più grossolane ai margini dell’appezzame-nto. In terreni soggetti ai ristagni, potremo creare una baulatura con cuscini di terra, sopra i quali trapianteremo le piantine. È importante creare delle aiuole larghe circa un metro, separate da camminamenti, in modo da potere accedere facilmente agli ortaggi in esse contenuti senza calpestarne la superficie.Dopo il trapianto, dovremo zappettare il terreno attorno alle piante ogni 2 settima-ne. Questo favorirà una crescita rigogliosa ed eviterà la formazione di grandi crepe che nei periodi caldi provocano la dispersione di gran parte dell’acqua d’irrigazione, tra i fattori più determinanti nel causare il marciume apicale del pomodoro.Esistono interessanti studi che evidenziano la possibilità di coltivazione di alcuni terreni senza la pratica delle tradizionali lavorazioni, sfruttando il benefico effetto dei microrgani-smi utili del suolo.

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